Spigolature dal Mozambico

MOZAMBICO

Da quando, nel 1962, ricevetti la destinazione missionaria per il Mozambico, questo divenne il “MIO PAESE”. Con lui e la sua gente ho vissuto tanti e tanti anni, condividendo gioie e dolori.

clero mozambicano
incontri preziosi
tempo di incontri
ricordando i miei primi passi in Mozambico

Non essendoci stato dopo il 1992, alla fine della guerra civile, grandi eventi, specialmente negativi, a chi mi chiedeva come va in Mozambico, rispondevo sempre: “Bene, non c’è la guerra, il regime marxista non è più in  vigore…. “. Avrei potuto parlare di “minacce di guerra”, di scontri militari da guerra civile fra governo e l’opposizione, brogli nelle elezioni politiche, assassini  di personalità dell’opposizione….   Non ne parlavo anche perché non possedevo dati sicuri, poiché i fatti si realizzavano al Sud del Paese, i mezzi di comunicazione spesso ambigui… ma quando via Internet lessi l’appello dei Vescovi Mozambicani  sentii che dovevo condividerlo e chiedere a tutti voi preghiere perché la Pace e la Giustizia sociale, la vera democrazia siano concessi al Mozambico .

Appello dei Vescovi Cattolici  

della Conferenza Episcopale del Mozambico

Gesù disse: Metti la spada nel fodero, poiché chi di spada ferisce, di spada perisce” (Vangelo secondo Matteo 26, 52)

Noi, Vescovi  Cattolici del Mozambico, riuniti in sessione plenaria, preoccupati con la situazione politico-militare in continuo peggioramento,  ed ascoltando il clamore del popolo che si traduce in urla di dolore:

  • Delle famiglie che piangono la  morte dei loro figli caduti in combattimento
  • Degli sfollati all’estero che lasciano il Paese con il rischio di perdere la vita
  • Dei bambini e dei giovani che sono obbligati ad abbandonare gli studi
  • Degli agricoltori che non possono coltivare la loro terra per mantenere se stessi e le loro famiglie
  • Degli “impoveriti” dovuto alla paralisi delle loro attività commerciali
  • Degli investitori interni ed esterni che vedono andare in fumo progetti di sviluppo per la progressiva insicurezza.
  • Degli stabilimenti di turismo che rimangono deserti con conseguente perdita di posti di lavoro .
  • Della popolazione tutta che fa esperienza della lievitazione dei prezzi in seguito alla svalorizzandone della moneta locale (il cambio  è passato da meno di 40 meticais per un Euro, a 58 MT, senza aggiustamento salariale – ndr)

Di fronte a questi clamori e a molte altre grida di dolore che giungono fino a noi, deploriamo l’incoerenza fra quanto si dice e quanto si fa. Appelliamo al Governo e alla Renamo (il partito dell’opposizione- ndr)  perché :

  • Si abbandonino le armi
  • Si riprenda immediatamente il dialogo efficace fra le due parti in conflitto coinvolgendo altre forze vive della società.

Rivolgiamo il nostro appello anche a tutti i cittadini, a tutte  le istituzioni della società e ai cristiani in particolare, affinché si impegnino nella costruzione della pace attraverso gesti di riconciliazione, di convivenza civile  e democratica, di rispetto per le differenze e della corresponsabilità nello sviluppo del Paese.

Confidiamo nella forza della preghiera, invitiamo i cristiani e tutte le persone credenti a unirsi a noi nella Giornata di Preghiera per la Pace in Mozambico che si realizza il 22 novembre, 2015, Festa di Cristo Re dell’Universo e Principe della Pace, in tutte le parrocchie e comunità del paese
Firmato: Conferenza Episcopale del Mozambico

Matola ,  07 novembre 2015

GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE IN MOZAMBICO

Muliquela,  22 novembre, Festa di Cristo Re 

Con l’aiuto del passaparola e del cellulare, la giornata di preghiera è stata celebrata in tutte le 55 comunità cristiane di villaggio, alle quali abbiamo fatto pervenire anche il testo da leggere – con coraggio e fede – in ognuna delle comunità.

Qui in sede nella Parrocchia abbiamo implorato la Pace con la Processione pregando e meditando sulle parole dell’Appello dei Vescovi, impegnandoci ad essere strumento di Pace, riconciliazione, convivenza democratica (faticosa perché siamo in una delle Provincie  in cui ha vinto il partito di opposizione, perciò  “non grati”).

Invio qualche foto e chiedo preghiera e sostegno morale.

in preghiera per la pace
in preghiera per la pace

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MAGGIO  2015  VERSO MULIQUELA

Alla  Missione di Muliquela, dove sono destinata per rimanere come parte della nova comunità missionaria, siamo arrivate con un viaggio complicato! Partite da Maputo il 27 maggio, dopo aver pernottato a Nampula, partenza con il fuoristrada  verso Muliquela…   Tutto va bene fino a 10 chilometri dalla meta, alle 18,00, quando già era buio pesto e qui… sorpresa..  il ponte provvisorio, costruito  dopo  l’alluvione,  era intransitabile. Altre vetture desideravano come noi andare oltre il fiume, ma nessuna  passava perché le travi del piano stradale del ponte si erano schiodate e una macchina era rimasta “incastrata” a metà ponte, bloccando il traffico. Viste vane le speranze di transitare, non restava che fare dietrofront e arrivare a Muliquela per “altra via”  lunga ben…circa 500 chilometri. E cosi fu. Eravamo partite da Nampula in macchina alle 10 del mattino imboccando la strada asfaltata nº 1 che e unisce Pemba a Maputo. A Mpevo, 90 km  da Muliquela, avevamo lasciato la Uno per dirigerci verso il Nord  sentendo già aria di casa. A 60 km eravamo entrate nel Distretto di Ile, il “nostro” distretto! Tutto avremmo immaginato tranne che, dopo tre o quattro ore avremmo rifatto la stessa strada, dopo aver assaporato la gioia di trovarci alle “porte” della nostra Gerusalemme. Ma fu così. Come per incanto la stanchezza scemò ed eccoci a ripercorrere i 90 per arrivare all’incrocio di Mpevo, riprendere la Uno per raggiungere – a 160 km. l’Alto Moloque. Lasciare la Uno  che ci avrebbe riportato a Nampula e imboccare la “sterrata” verso Gurue. 120 km che percorremmo in QUATTRO ore abbondanti giacché  si snoda su fianchi di montagna. L’unico nemico il “sonno”, vinto pregando, cantando, raccontando … dopo aver fatto uno spuntino che il poco che ci era restato.  Il padre, originario di Alto Moloque, (passammo vicino alla casa della mamma) conosceva tutti i villaggi e missioni per cui passavamo. Quei nomi: Nauela, Milevane… mi erano familiari. Di loro ne parlavano i padri Dehoniani con i quali avevo lavorato a Molumbo dal 1976 al 1983, ricordando anche i nomi dei missionari che parlavano di quelle terre con venerazione speciale. Il buio pesto ci impediva di godere del panorama. Unico diversivo ammirare gli alberi di mango che durante tutti i 120 chilometri costeggiano la strada Alto Molocue – Gurue, piantati dai portoghesi almeno cent’anni fa. Il padre abbandonò di qualche metro la strada principale e  i si fermò indicandoci una croce: era il cimitero della missione dove riposano tutti i Missionari Dehoniani deceduti in Mozambico. Incredula mormorai alcuni nomi: Leali, Comi, Zanetti, Francesco, Luís Monoca …Ossana…si tutti. Ci sentimmo sotto la loro protezione per arrivare sane e salve a Muliquela, la loro Missione, dove tutti loro avevano certamente lavorato almeno qualche tempo. La loro “presenza” e il buio ci tolsero la paura del “Caracol”, la strada a chiocciola con veri e propri tornanti dissestati con burroni che ci avrebbe portato a valle! E a valle, cioè a Gurue e precisamente nel seminario medio di Nvinha dove padre Januario é rettore! Eravamo a 80 km da Muliquela. Ottenemmo che l’autista riposasse un po’. Intanto ci preparammo un caffè, un tè e facemmo uno spuntino. Alle 3,30 eravamo di nuovo in marcia. 80 km asfaltati non sono niente, se non fosse  l’incubo dei QUATTRO PONTI d’emergenza, fratelli di quello che non ci aveva lasciato passare. L’unica speranza una “mezza” assicurazione che si “Passa”  E passammo, nonostante la discesa a picco nel letto dei tre fiumi: uno passato al guado, un altro superato su un buon ponte, il terzo dopo momenti di brividi per la risalita con la trazione a quattro ruote e il quarto tranquillamente. Ad accompagnarci una nebbia fitta di quelle da Bassa Padana.  Alle 5, finalmente lasciammo la strada maestra e imboccammo la i 3 km di pista d’emergenza della Missione di Muliquela, quella che, all’andata, avevamo percorso in taxi. Eravamo arrivate. Cominciava ad albeggiare. Il portone si spalancò, dopo pochi minuti il generatore illuminò la casa….  Tutta la stanchezza sembrava sparita: Grazie Signore! Grazie alle persone che ci hanno accompagnato con la preghiera.

Giugno 2015

Il mese di giugno, è stato per la missione di Muliquela – Ile, un mese intenso di avvenimenti religiosi e pastorali.

7 GIUGNO  Festa del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù

Alle sei del mattino, le campane della chiesa dedicata alla Madonna di Fatima, cominciarono a suonare allegramente, segnando l’arrivo dei bambini  della Prima Comunione, provenienti da  sei comunità cristiane di villaggio, il più vicino a tre chilometri di distanza. Arrivarono a gruppetti,  con i vestiti dei giorni feriali, ansiosi di indossare l’abito festivo, piegato accuratamente nel cesto portato dalle mamme.

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venendo anche da oltre 8 km, nel cesto portano il cambio dei vestiti compresi quelli da cerimonia, per cambiarsi prima di entrare in chiesa

Prima-di-indossare-l'abito-aveva-percorso-a-piedi-8-chilometri-

Dopo aver preso il bagno,  eccoli rivestiti a festa, con il viso reso lucente dalla vasellina profumata.  Nell’attesa di entrare per la Messa, il sagrato della chiesa si animò di colori, di famigliole in festa, di catechisti che davano le ultime raccomandazioni ai comunicandi, emozione, preludio dell’intensità religiosa che avrebbe accompagnato la cerimonia, prolungatasi fin dopo mezzogiorno, terminando con la Processione Eucaristica.

VISITA PASTORALE

La visita Pastorale alla Missione è durata 10 giorni, durante i quali il Vescovo, mons. Francisco Lerma, ha raggiunto, non senza fatica per le strade pessime, devastate dall’alluvione, i sette centri pastorali a cui fanno capo le 54 comunità di villaggio della Parrocchia.

imponendo le mani (Copia)
imponendo le mani
ricevebdo tutti (Copia)
ricevendo tutti

saluta (Copia)

benedice statua Madonna di Fatima (Copia)

Mons. Lerma benedice la statua Madonna di Fatima

un saluto ai fedeli

sta pregando per la benedizione (Copia)

Nella sede della Parrocchia giunse il 20 Giugno, festa della Madonna Consolata.  Le foto parlano da sole dei diversi momenti dell’incontro del Pastore con il suo popolo, seguendo una intensa agenda. Come per la prima Comunione, le campane cominciarono molto presto a suonare segnando l’arrivo dei cresimandi:  un centinaio, giunti dalle sei comunità, dall’età compresa fra i 12 ai 70 anni. Particolarmente emozionati questi ultimi: chissà quale storia di cammino spirituale, superando tante difficoltà, li ha condotti al giorno glorioso della Cresima. A volte, fu la difficoltà a reperire i documenti del Battesimo, distrutti dalla rivoluzione,  non essendo facile trovare testimoni, se il Battesimo fu ricevuto in parrocchie e provincie lontane ( io  ho testimoniato per il Battesimo di Graciete, battezzata a Mulumbo, da piccola, nel 1981!!).

Momenti forti della giornata:

  1. l’accoglienza del Vescovo  lungo la strada sterrata
    2.      La benedizione della edicola della Madonna di Fatima  ricordando i 75 anni della Fondazione della Missione
    3.      L’Incontro, uno ad uno, dei catechisti e animatori delle Comunità, di tutta la Parrocchia (delle 54 comunità)
    4.      La Messa solenne con il sacramento della Cresima
    5.      L’assemblea Pastorale parrocchiale.

Per ultimo il pranzo comunitario iniziato verso le  QUATTRO del pomeriggio!

Beata Irene Stefani festeggiata nella Terra del Miracolo

Il 28 giugno, in festa un mese dopo la Beatificazione in Kenya di suor Irene Stefani, la missionaria della Consolata, che la gente chiamava : Mamma tutta misericordia”.  VEDI ARTICOLO precedente su spigolatura

tra i fedeli in attesa, vi erano anche i catechisti e le loro famiglie (Cópia)                           Testimoni dell'acqua di suor Irene (Cópia)

Tra i fedeli in attesa, vi erano anche i catechisti e le loro famiglie              Testimoni dell’acqua di suor Irene

ATTIVITÀ’  PASTORALI  

 Scuola di Taglio e Cucito , Dopo-scuola, Oratorio
Il 31 maggio avevamo annunciato in Parrocchia che, con il nostro ritorno, sarebbe  ripresa la  scuola di taglio e cucito e si aprivano le iscrizioni per il dopo-scuola e l’oratorio. Sapevamo che le candidate alla scuola di cucito erano un quindicina. Calcolavamo al massimo altrettanti ragazzi, perché sono poche le famiglie entro un chilometro di distanza.  Le altre vivono oltre i tre, e nessuna di noi pensava che ragazzini, dopo mezza giornata di scuola, venissero fino a Muliquela  per riprendere in mano i quaderni. Ma non fu così: le donne iscritte superarono la trentina e gli “oratoriani”, arrivarono all’ottantina e in seguito aumentarono!

Mani che stracciano lo schizzo dei modelli
Mani che tracciano lo schizzo dei modelli
desiderosi di sapere
desiderosi di sapere
pensieroso
pensieroso

Le foto possono aiutare a comprendere  ciò che è successo. I primi ad arrivare furono i “piccoli” perché vanno a scuola al pomeriggio. E al pomeriggio a gruppetti arrivarono quelli delle medie!  Il primo giorno, dopo aver composto l’orario e formato i gruppi, visto che nessuno prendeva la strada del ritorno, cominciammo a “giocare” facendo un immenso giro tondo, includendo anche bambini dell’asilo che si erano accompagnati ai loro fratelli e sorelle  maggiori.

garbata dolcezza
garbata dolcezza

Tutti questi ragazzi fanno al giorno almeno sei chilometri a piedi e di corsa Le foto parlano della grande avventura di alfabetizzare, di insegnare a leggere a scrivere, di aprire gli occhi sul mondo, perché a dire il vero, la scuola dà pochino!!!

LUGLIO  2015

Madre Simona Brambilla
Madre Simona Brambilla

Ai primi di luglio, la nostra Comunità ha ricevuto, per la prima volta, la Visita della Madre Generale suor Simona  Brambilla, e della sua consigliera suor Natalina Stringari. L’arrivo era previsto verso mezzogiorno, era già sera quando udimmo l’avvicinarsi del  fuoristrada: non si era messo in conto la necessità di fare un grande giro, sempre per via di quelle benedette strade interrotte, dall’alluvione di gennaio! 

Furono tre giorni di   intensi di comunione fraterna, di riflessione e ricerca di cammini per rendere significativa la nostra presenza missionaria in questa missione che è una delle poche nuove aperture in tutto l’Istituto.  Ci fu raccomandato  di programmare il progetto apostolico secondo il carisma delle Missionarie della Consolata, attualizzato nell’oggi di Muliquela, coltivando la vita comunitaria, la preghiera e l’apostolato, come dimensioni e percorsi di Missione.

“ 50 X 3 = 150 Anni di Missione in Mozambico

Quando, il 7 gennaio 1965, tre giovani missionarie della Consolata, dopo 33 giorni di navigazione sbarcavano nel porto di Nacala in Mozambico, non immaginavano che il 25 luglio del 2015 avrebbero festeggiato insieme il 50º anniversario di Missione, in Mozambico. È quanto accadde alle missionarie della Consolata, Silveria Casiraghi, Florentina Busnello e Dalmazia Colombo.

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suor Silveria Casiraghi, 50 anni di missione in Mozambico e 60 di Professione Religiosa
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tutte in festa per gli anniversari con un brindisi

Come ringraziare il Signore per un dono così grande ? Grazie a lui, al popolo mozambicano che ci ha accolto e a tanti parenti e amici che non cessano di portarci nel cuore e di sostenerci con la preghiera e la solidarietà.

AGOSTO

A Muliquela le visite sono poche. Potete immaginare la gioia provata nel ricever gli amici del Gruppo SOLE ONLUS di Grugliasco  che da anni seguono diversi progetti in Mozambico, con i quali ho un rapporto di amicizia solidale! Grande fu la gioia di ospitare Stefano, presidente dell’Associazione, e la giovane  coppia Valeria e Ivo.  

Stefano Bauducco
Stefano Bauducco in una foto di repertorio

Rimasero con noi tre giorni, partecipando alle nostre attività, visitando comunità lontane e… donandoci cose buone e belle nonché “soldini” per dare continuità alla nostra presenza missionaria in Mozambico.

SETTEMBRE

Paese che vai… votazione che trovi

La diocesi di Gurue,   ha:  2.1070.628, abitanti, * 702.115 battezzati, * 25 parrocchie /missioni *  1.780  Comunità cristiane  di paese /villaggio) *  48  sacerdoti * 47 suore. * 996 catechisti volontari scelti dai fedeli della comunità.  

non ci sono banchi per tutti
non ci sono banchi per tutti

La vita delle Comunità Cristiane, come è facile dedurre, si sostiene per  il lavoro   dei catechisti chi il Consiglio di Comunità, con un presidente e gli incaricati dei diversi servizi, religiosi   e di promozione umana: catechesi,  preparazione ai sacramenti di bambini e adulti,   liturgia domenicale  della Parola e distribuzione della Eucaristia, animazione di Gruppi giovanili, movimenti… .  assistenza  ai malati, funerali.. Domenica 20 settembre ho assistito all’elezione del presidente del  Consiglio di Comunità  avvenuta durante la Celebrazione domenicale con una procedura che mi fece esclamare: “Paese che vai… votazione che trovi”

la navata centrale
la navata centrale

All’apertura del “seggio” i candidati si presentarono all’altare rivolti all’assemblea. Fu fatto l’appello dei presenti e dopo un momento di silenzio — mentre mi chiedevo come  si avrebbe votato – , i candidati girarono le spalle al popolo dirigendosi verso il tabernacolo. Ancora momenti di silenzio, poi , senza fretta, qualche fedele, si alza e esce di chiesa.  Poi altri, altri ancora. Dopo una manciata di minuti, ecco che uno dopo l’altro rientrano e, sotto lo sguardo vigile degli scrutatori,  collocano, ai piedi di uno dei candidati, un sasso, e in buon ordine tornano  al loro posto. La votazione durò una bella ora. Quando più nessuno si alzava, né rientrava, la sessione fu dichiarata chiusa e si passò al conteggio dei “sassi”, segnando il risultato su un registro.  Finito il conteggio, dopo la rimozione dei “voti”, i candidati si girarono verso  l’Assemblea  mentre veniva annunciato il nome dell’eletto:  Francisco Buero.

Seguì l’acclamazione,  le congratulazioni dell’assemblea!

NOVEMBRE

Il 4 novembre ho celebrato  i SESSANTA ANNI della mia entrata fra le Suore  Missionarie della Consolata. Ho passato la giornata lodando il Signore, pregando e facendo memoria  di tutte le persone che mi hanno accompagnato e che ho incontrato in questi lunghi anni, compresi questi che vivo in Mozambico.

Con l’augurio di un anno colmo di serenità, vissuto nell’Amore e nella Misericordia di Dio Padre.

suor Dalmazia

il sorriso aperto di suor Dalmazia
il sorriso commosso di suor Dalmazia