Fiore 11
Nove anni per scrivere il libro MI HUACHO

Il mio libro in spagnolo Mi Huacho è letto con passione da una signora di 96 anni e da una ragazza di 10 anni. Che voglio di più!
“Ma quanto tempo ci ha messo a scrivere il libro?” “ Nove anni, dal giorno che ho messo piede a Huacho il 23 novembre 2007”. È proprio così che, mese dopo mese, è nato il libro che ora porta il titolo in spagnolo di Mi Huacho, tratto dai due in italiano:
Scintille dal Perù e Onde peruviane, con l’originale nelle due pagine web: www.sullarcadinoe.it e www.sullarcadinoe2.it , ricche di mille e più foto.
Dall’italiano allo spagnolo, perché? Sempre risuonava nella mia mente, come un rimorso, la domanda che mi faceva il mio Arcivescovo africano, Monsignor Adrian Mungandu: “Perché non lo traduci in inglese, chi capisce questo tuo libro Andata e ritorno da Kafue? Sarei io il primo a leggerlo e a fare propaganda dei tuoi 12 anni con noi”.

Che sudore la traduzione
Certo non è farina del mio sacco, il mio spagnolo dicono sia comprensibile, ma non è certo di livello letterario. Basta cercare aiuto e c’è sempre qualcuno che può darti una mano, ma che sudore per arrivare alle 127.000 parole racchiuse nelle 412 pagine definitive, dopo più di un anno di lavoro. Qualche volta faccio le ore piccole.

La base la pone una professoressa che ha un livello discreto di conoscenza dell’italiano, avvalorato dal vivere nel clima degli avvenimenti descritti. È un lavoro lungo che vede la prima stesura, la seconda stesura, la terza stesura e poi una prima revisione con una suora di madre lingua spagnola e anni a Roma. Un altro tocco per la seconda revisione è frutto di un professore che prepara anche l’introduzione al libro. La terza revisione spetta a un giornalista di una radio locale che precisa i momenti storici e politici della città. Un amico sacerdote e un giovane esperto in internet dedicano una settimana a leggerlo e mi danno suggerimenti molto importanti per altri ritocchi.
Alla fine tocca a me vedere e rivedere il tutto per accertarmi che la traduzione sia fedele all’originale, togliendo tutte le pagine o espressioni che hanno un senso per il lettore italiano, ma non per il lettore huaciano.

Intanto si mette al lavoro un esperto fotocompositore per scegliere le 32 foto più significative tra le migliaia scattate in questi anni. È una ricerca da certosino e da artista per poi concentrare il messaggio visivo nelle pagine di copertina e in un preziosissimo inserto. Penso che abbia azzeccato bene la copertina con la mia alta figura con una sottile stola bianca e uno sguardo sereno, collocandomi nella piazza centrale della città.
La composizione grafica del testo, il formato del libro, lo stampatore, Grafica Imagen, il costo del libro con foto a colori o in bianco e nero, il prezzo per il pubblico, la scelta di una data significativa per il lancio del libro, questi ed altri sono temi che affronto poco a poco. Non mancano i dubbi personali: vale la pena, che impatto avrà, è un peccato di orgoglio o un servizio pastorale?

Ci scappa anche qualche momento di stizza per il lavoro che non avanza, per il correttore di bozze che non solo non corregge ma aggiunge errori, per la impaginazione che non è perfetta e altri contrattempi che mi agitano fino al momento magico di avere in mano il libro a neanche 24 ore dalla presentazione solenne nel giorno di san Francesco di Assisi, martedì 4 ottobre 2016.
Il lancio di MI HUACHO
La locandina è accattivante e essenziale con le foto di copertina e contro copertina con la spiegazione: “Il libro MI HUACHO mostra le diverse esperienze vissute dall’autore nei suoi nove anni nella nostra città. È un missionario che cammina con i suoi fedeli nei momenti di allegria o di tristezza, trasmettendo fede, speranza e consolazione. Grazie al suo mirare attento e alla minuziosa descrizione possiamo vivere ogni racconto come protagonisti della storia stessa”.

Le radio e le televisioni locali mi permettono di espandere l’invito a un largo pubblico facendomi interviste che poi corrono anche nelle reti sociali, Youtube e naturalmente Facebook. Mi sono divertito e nello stesso tempo ho vissuto momenti di emozione nei cinque minuti davanti alla telecamera di Radio Paraiso. Infored e Tv Barranca.
L’esperienza del lancio dei libri miei e di mia sorella Suor Dalmazia, sempre con lo stemma Longe Prospicio, mi permettono di impostare la serata come una festa della parrocchia, del gruppo consolidato dei discendenti italiani e degli alunni che studiano l’idioma di San Francesco.
Non ci sono stati inviti personali eppure il Salone Paolo VI si è riempito con almeno 150 persone subito allietate dalle note di vivaci canti peruviani del coro Portal Norteño, diretto magistralmente da Ernesto, un giovane che ho visto crescere nei suoi primi passi come organista della Cattedrale. Una emozionante musica italiana è uscita dalla voce di Rossana accompagnata dalla chitarra di Pedro, suo marito.
Due PowerPoint nitidi, essenziali, efficaci hanno calamitato gli occhi di tutti sullo schermo gigante dove scorrevano le foto del libro e la storia di questa avventura che ha le basi nell’Arca di Noé, il papá dei vari Colombo sparsi per il mondo. Autrice é Maribel Felix Rosell, traduttrice base per la lingua spagnola e davvero esperta nello spiegare con immagini, parole e musiche il nucleo essenziale dell´opera.

Ottima la dizione di Melissa che ha letto una delle pagine più significative del libro che raccontano un matrimonio favoloso celebrato in una stanza dell’Ospedale Regionale, tra un uomo in fase terminale e la sua tenerissima sposa.

Il professore Aldo Gironzini ha sottolineando che nel leggere le bozze aveva la sensazione di viaggiare nello spazio condividendo allegrie, speranze e i momenti difficili dell’autore. Gli sembrava di essere in Africa, di visitare con me gli ospedali, essere coinvolto nello sforzo di conciliazione tra operai e dirigenti scatenati, piangere alla morte del Sindaco Zurita, soffrire davanti al Santo Sepolcro nella Settimana Santa, sognare di costruire lo Stadio 70, eccetera. “ Ho la soddisfazione di conoscere un amico, un sacerdote immerso nella fede, problemi e sentimenti del suo popolo”.
Naturalmente c’era scritto nel programma: “La parola dell’autore padre Antonio Colombo”, ma non ricordo che cosa ho detto, vedevo solo volti attenti e interessati. Si sono venduti la stessa serata 45 libri, ne ho firmati almeno venti, compreso quello per la piccola Vittoria che mi mangiava con gli occhi mentre scrivevo parole per lei e la sua famiglia.
il sorriso e lo sguardo di Victoria

Tra gli scrittori huaciani
Huacho è città ricca di poeti, scrittori, storiografi riuniti nella associazione Insula. Perché non presentare a loro questo libro “straniero” di storia locale attualissima? L’amicizia apre le porte in ogni angolo del mondo e mi dà la opportunità di dialogare a un livello culturale alto nello storico locale del Centro Sociale che ha il salone con colonne, vetrate e linee architettoniche neo rinascimentali italiane.

Qui tutto è scandito dal protocollo, io mi presento in perfetto clergyman nero come nelle grandi occasioni. La docente universitaria che presenta il mio libro (ha letto davvero tutte le 412 pagine!) sottolinea varie volte come le mie riflessioni su gesti e tradizioni sono profondi e l’hanno aiutata a riscoprire tutto il valore della Messa di suffragio che non si ferma alla celebrazione liturgica – a volte quasi impersonale – sfociando alla fine nell’abbraccio dei parenti tristi con ogni persona presente sia che si tratti di alcune decine come di varie centinaia. Concluse con un “Grazie padre, ci sta aiutando ad essere huaciani autentici ed entusiasti!”

Al momento degli autografi personalizzati ho avuto modo di fare scambi di libri con un uno storiografo e uno scrittore appassionato di racconti della Huacho contadina.
Il brindisi – con vino prodotto dalla ditta Queirolo di origine ligure – e la immancabile foto ricordo con la direttiva di Insula hanno chiuso la serata.

Si vende “como pan caliente”
Il prezzo è abbordabile, dieci soles, corrispondenti a quasi 3,00 euro. Ne sono stati stampati 500 esemplari e stanno per esaurirsi. Nel commento popolare si dice che si vende “como pan caliente”, cioè il pane fresco e profumato che qui è mangiato di gusto solo a colazione, mai a pranzo o cena.
Chi compera e chi legge Mi Huacho? Un muratore lo tiene nella sua borsa e mi assicura che lo condivide con i suoi compagni di lavoro. Un uomo mi saluta per la strada citando l’articolo che più l’ha colpito; un ammalato in ospedale ha voluto comprarlo, senza sconti, per leggerlo con calma vincendo la monotonia della degenza. A sorpresa, nel giorno del mio compleanno, un anziano della mensa popolare parrocchiale ha spronato i suoi amici a comperarlo perché lo aveva già letto, trovandolo interessantissimo. Dieci libri sono volati via in fretta, con tanto di dedica, al prezzo scontato di cinque soles!

In questo tempo di regali natalizi una mamma manderà il libro a suo figlio negli Stati Uniti e un’altra lo invierà alla figlia che è in Spagna.
Tre libri sono entrati nel Carcere di Carquin, compreso quello per il nuovo Direttore che stentava a dare il permesso per il concorso dei presepi. Nella dedica ho scritto il numero delle pagine delle visite precedenti, segnalando anche le due belle foto dell’avvenimento. Permesso ottenuto!
Notizie brevi
⦁ La Accademia di calcio della Cattedrale ha voluto fare un coraggioso passo in avanti iscrivendosi alla Federazione Peruviana per partecipare alla Lega Dilettanti, terza categoria. Così

mi hanno “costretto” a fondare la società “Padre Antonio Colombo” con tutti i crismi della ufficialità, nelle mani di un notaio. Un seme che darà frutti con il tempo, si perde oggi per vincere domani. Si cerca un portiere di alta statura e con grinta alla Buffon.

- Il disastro aereo della squadra brasiliana
Zambia nel 1993 del CHAPECOENSE mi ha inumidito gli occhi nel ricordo non solo della scomparsa del Torino – avevo 10 anni – ma soprattutto della squadra dello Zambia con l’aereo precipitato in mare il 29 aprile 1993.
A bordo c’era Kelvin Mutale cresciuto nel vivaio della mia squadra Aroma Stars di Kafue.
In internet sono apparse foto di quel disastro che mai avevo viste. - Allora avevo scritto un articolo dal titolo “Zambia, Requiem per un campione”, ricordando il particolare che il giovane centravanti Kelvin giocava con le mie scarpe di calcio!
⦁ Ha fatto le valigie ed è tornato a Milano padre Giuliano Lonati con alle spalle un totale di 9 anni in Perù, prima tra le montagne delle Ande e poi nella periferia di Huacho.
Che cosa avrà messo nella valigia del suo cuore multinazionale: italiano eritreo, turco e peruviano?

Certamente un po’ di spazio lo occupa anche la nostra amicizia!
Va verso i 75 anni sognando un posto Va verso i 75 anni sognando un posto nella periferia milanese, ma non in una casa di riposo per preti anziani!
Così hanno scritto di lui: “Incredibile è stato l’incontro con padre Giuliano che, pur vivendo nell’assoluta miseria, è sempre ottimista, felice e sorridente. Grande padre Giuliano!”
⦁ La scuoletta sulla collina della periferia ha fatto grossi passi in avanti.
Sono tre aule più servizi con il tetto piatto alla peruviana, cioè senza tegole e senza canali di scolo semplicemente perché qui non piove mai! Manca l’ufficio per la direzione e soprattutto è urgente fare la recinzione, perché nella notte spariscono i mattoni!

I bambini non vedono l’ora di avere una scuola tutta per loro, vicino a casa.
Oggi, dopo la gioiosa cioccolattata, abbiamo già fatto una prima lezione con otto piccoli alunni seduti sul pavimento di cemento per imparare i numeri da uno a dieci in italiano.
Che sveltezza nel ripeterli! La gioia nei loro occhi era ben visibile.

⦁ La festa di fine anno ha visto 50 studenti di italiano contenti, senza dimenticare i tre in lacrime per non aver superato l’esame ed i cinque super felici per il prestigioso diploma dell’Istituto di Cultura Italiana di Lima.

Stupendo il canto di Andrea Bocelli interpretato con bravura da Alberto e Liliana. La creatività non manca come pure la generosità verso un gruppo di 200 bambini della periferia.
⦁ Non può mancare il Calendario parrocchiale 2017, sempre più bello e con opere d’arte italiana che ti accompagnano ogni mese dell’anno con Gesù e Maria. Mille calendari comprendendo i dieci 10 che sono arrivati già in Italia, apprezzatissimi come conferma padre Giuliano.

Con un volto bello della Prima Comunione, la serenità di chi vive nei campi, uno originale presepio vivente, e le prime cioccolattate con i poveri piccoli e grandi, mi avvio verso il Natale.
e
Buon Anno 2017
Don Antonio Colombo
Huacho, 18 dicembre 2016